I grandi fatti di cronaca diventano ostaggio di operazione mediatiche spericolate dove la verità accertata, processuale, viene prima atomizzata e poi delegittimata. Per colpire e attrarre il telespettatore o il frequentatore di social, si costruisce, offre e serializza una tesi di immediata comprensione, alternativa, clamorosa, seducente ma falsa. In un momento di diminuzione cronica della fiducia nelle istituzioni e di ridotta credibilità dell’informazione, si affaccia questo nuovo, inquietante fenomeno. Peccato siano tutte fake news, realizzate lungo il tracciato della verosimiglianza. Fate attenzione, non sono fenomeni a generazione spontanea ma è la fabbrica degli innocenti. Una fabbrica che crea innocenti e, di conseguenza, addita al ludibrio nuovi colpevoli che vengono massacrati a sostegno della verità alternativa. Non solo investigatori e inquirenti, non solo giudici e magistrati ma anche parenti delle vittime, amici e conoscenti che vengono via via indicati come complici delle macchinazioni giudiziarie o veri e propri rei. Le conseguenze sono devastanti: chi subisce la gogna e la delegittimazione sui media, chi non regge il venticello di essere il mandante dello sterminio della propria famiglia e finisce ricoverato in clinica psichiatrica, chi si ammala.
Con immagini e documenti, testimonianze e ricostruzioni sul palco Gianluigi Nuzzi entrerà in tre gialli emblematici: l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco con Alberto Stasi, l’omicidio di Yara Gambirasio con Massimo Bossetti e la strage di Erba con Rosa Bazzi e Olindo Romano. Nuzzi andrà a ricostruire uno ad uno ogni caso, svelando come lavora la fabbrica degli innocenti tra manipolazioni e omissioni. Dov’è la verità? Chi sono i colpevoli, chi gli innocenti? Nuzzi parte con una tesi sostenuta da apparenti dati incontrovertibili per portare il pubblico su una posizione per poi ribaltare la scena del crimine, spazzando via quelle che sono solo suggestioni ben mimetizzate e offrendo prove e indizi insuperabili. Mai fidarsi delle fake news e dei divulgatori interessati, sempre approfondire dalle fonti più autorevoli, ovvero atti giudiziari e testimonianze. Nella fabbrica degli innocenti agisce chi per amore del condannato, chi per visibilità o cinico carrierismo, chi per speculazioni e costituirsi un trampolino politico, ma i risultati destabilizzanti rientrano in un quadro più ampio di complottismo e disinformazione che compromette la percezione su quanto accade nel nostro Paese, mina la fiducia e la credibilità dello Stato.
di Gianluigi Nuzzi con il contributo di Marina Maltagliati
Regia Enrico Zaccheo
Musiche Davide Cavuti
Disegno luci Marco Palmieri
Lunedì: ore 20.45
Poltronissima Prestige: 40,00 + 6,00*
Poltronissima: 35,00 + 5,00*
Poltrona: 30,50 + 4,50*
* diritti di prevendita
Durata in via di definizione.